Una vicenda inquietante del nostro dopoguerra scoperta e raccontata in dettaglio per la prima volta
’’… l’esperto sceglie quelle parole che a grandi caratteri attraversano la carta da una estremità all’altra. Queste, come le insegne e i cartelli scritti in caratteri troppo grandi, sfuggono all’osservazione perché eccessivamente evidenti.”
Edgar Allan Poe, La lettera trafugata in: I racconti, trad. G. Manganelli, Einaudi, Torino 1983
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Dalle Fosse Ardeatine a Cinecittà, dalla divisa nazista indossata per uccidere alla divisa nazista indossata per fare cinema. Borante Domizlaff e Karl Hass, due ufficiali delle SS che il 24 marzo 1944 spararono agli ordini di Herbert Kappler, riappaiono, con altri ex ufficiali tedeschi, nella produzione di alcuni dei più celebri film italiani del dopoguerra. Il primo, assolto nel 1948, resterà negli anni fedele a Kappler, aiutandolo nella fuga dall’Italia nel 1977. Il secondo, sfuggito al primo processo arruolandosi nei servizi segreti americani e italiani, sarà raggiunto dalla giustizia solo cinquant’anni dopo e condannato all’ergastolo.
’’Cerco di dipanare il gomitolo di relazioni, connessioni e coincidenze per spiegare le circostanze che resero tutto questo possibile – ma nel farlo troverò altre relazioni, altre connessioni, altre incredibili coincidenze e, specialmente, altri film. (Mario Tedeschini Lalli)
Nel frattempo, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, tutti e due sbarcarono il lunario anche interpretando ‘sé stessi’, in parti da militare tedesco, in film come Una vita difficile di Dino Risi, La ciociara di Vittorio De Sica, Tutti a casa di Luigi Comencini, La caduta degli dei di Luchino Visconti. E non furono i soli.
Nazisti a Cinecittà nasce da una scoperta casuale che ha dato il via a una lunga ricerca tra carte di servizi segreti, cineteche, archivi privati e interviste a famigliari. Un racconto che a tratti si tinge di giallo, una finestra su una realtà paradossalmente ‘normale’ dell’Italia del dopoguerra: il ‘nazista della porta accanto’ tornava utile per raccontare il nazismo.
l'autore
Mario Tedeschini Lalli
Mario Tedeschini Lalli si è a lungo occupato di giornalismo digitale e multimediale all'interno del gruppo Espresso. Storico contemporaneista di formazione, è autore di saggi sugli anni italiani di Saul Steinberg e sui rapporti tra fascismo e mondo arabo. Ha scritto, con Pietro Del Re, In viaggio con Poirot (Il Minotauro, 1995), guida ai luoghi dei romanzi di Agatha Christie.